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Messaggio da F.Calabrese » venerdì 7 giugno 2013, 20:03

Alfredo di Pietro ha scritto:Sarebbe bello essere in grado di fare un'analisi circuitale, ma quella è roba da tecnici veri.
Mi fa piacere che -dopo aver fatto il tiro al piccione sui tecnici "veri"- vi accorgiate che a qualcosa potevamo pur essere utili, oltre che come bersaglio da gara...

In segno di garbata protesta "recensirò" lo schema dell'ampli di Elliot.

http://sound.westhost.com/project101.htm

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Dal prossimo post... (devo riuscire a postarvi lo schema nitido, prima...)

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F.Calabrese
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Re: Qui si può...

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 7 giugno 2013, 20:26

Iniziamo, consigliandovi di vedere lo schema cliccando sull'articolo originale: http://sound.westhost.com/project101.htm

Innanzitutto buona l'idea di filtrare passivamente l'ingresso, con un passa basso (R1/C2) ed un passa-alto (C1/R2) più una resistenza che minimizza le variazioni d'impedenza d'ingresso del transistor Q3...

Il primo stadio è un differenziale, che ha la "coda" a corrente costante, grazie a Q1/Q2, e viene ulteriormente simmetrizzato dallo specchio di corrente creato da Q5/Q6. I veri puristi vedono malvolentieri l'impiego di più lenti e più rumorosi transistor per fare lo stesso lavoro di tre resistenze (due al posto di Q5/Q6 ed una per Q1/Q2), ma è anche vero che la precisione della versione attiva è decisamente superiore... Ma non ai bassissimi livelli... ricordiamolo !!!

Q7 amplifica in tensione, ed è localmente controreazionato da C3, come da manuale...
Ma attenti alla puttanata: per consentirgli un maggiore swing in tensione, quella negativa viene "bootstrappata" aggiungendovi la tensione che si carica sul condensatore C% e che viene presa dalla tensione in uscita... Anche questa è una pratica a dir poco odiata dai veri puristi, che giustamente obbiettano che -quando proprio dovrebbe essere utile, vale a dire per un transiente improvviso- allora il condensatore di Bootstrap è solitamente scarico... Mentre quando il primo transiente lo carica... non serve più !!!

VR1 regola la corrente di riposo, ovviamente senza tener conto della temperatura dei finali... Ossignore...

ZD1/ZD2/D1/D2 sembrerebbero lì per polarizzare, ma in realtà fanno da protezione contro le sovratensioni (che possono danneggiare i gate dei finali). Quindi non esistono protezioni contro le sovracorrenti (e questa è una gran cosa...!!).

La rete di Zobel R18/C8 è una roba poverina, se si affida a lei il compito di stabilizzare l'ampli...
Meglio sarebbe stato implementare un vero filtro anti RF... quanto meno con una induttanza in serie...

R9 ed R4 fissano la controreazione totale, che è portata al massimo alla Continua dal condensatore C4... ancora una volta una scelta che farebbe storcere il naso ad un vero purista... perché non è proprio il massimo per i transienti...

Se fate la somma, vi accorgerete che si tratta del tipico schema per autocistruttori: semplificato al massimo, a costo di perdere qualcosa in prestazioni, specie all'ascolto, pur di non sbagliare.

Saluti
F.C.

P.S.: Se mi postate altri schemi, proverò a spiegarli.

BandAlex
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Re: Qui si può...

Messaggio da BandAlex » domenica 9 giugno 2013, 13:51

F.Calabrese ha scritto:l primo stadio è un differenziale, che ha la "coda" a corrente costante, grazie a Q1/Q2, e viene ulteriormente simmetrizzato dallo specchio di corrente creato da Q5/Q6. I veri puristi vedono malvolentieri l'impiego di più lenti e più rumorosi transistor per fare lo stesso lavoro di tre resistenze (due al posto di Q5/Q6 ed una per Q1/Q2), ma è anche vero che la precisione della versione attiva è decisamente superiore... Ma non ai bassissimi livelli... ricordiamolo !!!
Se si fossero utilizzate delle semplici resistenze al posto dello specchio e del CCS, le prestazioni sarebbero peggiorate notevolmente e così pure il rapporto S/N. Potresti spiegare esattamente cosa intendi con “bassissimi livelli”, perché non è molto chiaro quello che intendi.
Q7 amplifica in tensione, ed è localmente controreazionato da C3, come da manuale...
In realtà il gain a loop aperto è dato sia dallo hFe di Q7 che dalla transconduttanza del differenziale di ingresso. C3 è il condensatore di compensazione di Miller ed è assolutamente necessario in questo tipo di circuito.
Ma attenti alla puttanata: per consentirgli un maggiore swing in tensione, quella negativa viene "bootstrappata" aggiungendovi la tensione che si carica sul condensatore C5 e che viene presa dalla tensione in uscita... Anche questa è una pratica a dir poco odiata dai veri puristi, che giustamente obbiettano che -quando proprio dovrebbe essere utile, vale a dire per un transiente improvviso- allora il condensatore di Bootstrap è solitamente scarico... Mentre quando il primo transiente lo carica... non serve più !!!
In realtà la puttanata l’hai scritta tu. Per avere una buona linearità il carico visto dal collettore di Q7 deve avere l’impedenza più alta possibile, e per questo la maggior parte dei progettisti utilizza un carico attivo come CCS per il VAS. In questo caso il progettista ha utilizzato una soluzione di tipo passivo, per la quale serve l’aggiunta di un solo condensatore, C5, il quale bootstrappa R8 aumentandone di molto la sua impedenza dinamica. In questo modo si ottiene lo stesso obiettivo di aumentare artificialmente l’impedenza vista dal collettore del VAS. Quindi non c’entra niente lo swing in tensione o “un transiente improvviso” come dici tu. Evita di copiare la fuffa che leggi da altre parti… Se proprio si può fare una critica a questo tipo di scelta, è che l’aumento di impedenza del carico di Q7 non raggiungerà mai quella di un vero CCS attivo, e che si costringe il segnale a passare attraverso un ulteriore condensatore (C5), probabilmente un elettrolitico.
VR1 regola la corrente di riposo, ovviamente senza tener conto della temperatura dei finali... Ossignore...
Forse perché i lateral mosfet hanno un coefficiente di temperatura negativo? O pensi che tutti gli esemplari realizzati di questo amplificatore siano andati a fuoco? :D Inoltre, il punto di bias dei mosfet è molto più stabile con la temperatura, rispetto ai BJT, e per questo la polarizzazione è molto più semplice ed economica.
La rete di Zobel R18/C8 è una roba poverina, se si affida a lei il compito di stabilizzare l'ampli...
La rete di Zobel è utilizzata nel 99% degli stadi finali, e serve a controllare l’impedenza del carico collegato per evitare eventuali instabilità. Per questo motivo, soprattutto con i finali emitter/source follower è assolutamente necessaria, altro che poverina…
Meglio sarebbe stato implementare un vero filtro anti RF... quanto meno con una induttanza in serie...
L’induttanza in serie al carico è composta in genere da una bobina in aria di poche spire parallelata da una R di basso valore. Essa non serve come “filtro RF”, come dici tu, ma serve a contrastare la capacità parassite o reali del carico (l’insieme cavo di collegamento + filtri C.O. etc.) e quindi anch’essa serve in sostanza a controllare l’impedenza dell’uscita vista dal finale. Se il progettista non l’ha prevista è perché evidentemente ha appurato che l’ampli è stabile con qualsiasi carico, e quindi non era necessaria.
R9 ed R4 fissano la controreazione totale, che è portata al massimo alla Continua dal condensatore C4... ancora una volta una scelta che farebbe storcere il naso ad un vero purista... perché non è proprio il massimo per i transienti...
Il condensatore C4 serve a massimizzare la controreazione alla continua, in modo da minimizzare l’offset in uscita. Se non ci fosse quel condensatore, sarebbe probabilmente necessaria una regolazione dell’offset, manuale (con trimmer) oppure con servo-dc.
L’influenza di C4 dal punto di vista elettrico e sonoro è legata al suo valore di capacità, che deve essere sufficientemente grande da evitare rotazioni di fase in gamma bassa. Anche qui, i transienti c’entrano ben poco.
Se fate la somma, vi accorgerete che si tratta del tipico schema per autocostruttori: semplificato al massimo, a costo di perdere qualcosa in prestazioni, specie all'ascolto, pur di non sbagliare.
Se facciamo la somma, ci accorgiamo che non sei in grado di spiegare nemmeno un circuitino “per autocostruttori: semplificato al massimo”.
Saluti.

--
Alex
bandAlex

alberto inzani
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Re: Qui si può...

Messaggio da alberto inzani » lunedì 10 giugno 2013, 8:07

F.Calabrese ha scritto:
Alfredo di Pietro ha scritto:Sarebbe bello essere in grado di fare un'analisi circuitale, ma quella è roba da tecnici veri.
Mi fa piacere che -dopo aver fatto il tiro al piccione sui tecnici "veri"-
pare che Band Alex non sia troppo in accordo con la
PRESUNTA
appropriazione ed auto incoronazione del titolo .... " tecnici veri "
,
almeno dal tono del suo post ,
ad eccezione che sia lui a postare inesattezze
vi accorgiate che a qualcosa potevamo pur essere utili, oltre che come bersaglio da gara...
sempre dal post di Band Alex bisognerebbe disquisire e distinguere nell'uso fra
utilità
e
bersaglio da gara
In segno di garbata
invece Band Alex non mi è sembrato troppo garbato e nemmeno conciliante,
ma pare che i veri tecnici siano un pò così .... spigolosi e rigorosi
protesta "recensirò"
o Fabrizio,
anche tu recensore ?
.... guarda che hanno rimediato sòle in continuazione e per anni .... lo dici sempre pure tu
lo schema dell'ampli di Elliot.

http://sound.westhost.com/project101.htm

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Dal prossimo post... (devo riuscire a postarvi lo schema nitido, prima...)

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Ultima modifica di alberto inzani il lunedì 10 giugno 2013, 20:13, modificato 1 volta in totale.

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Re: Qui si può...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 10 giugno 2013, 19:37

Rientro solo ora e sono felicissimo delle osservazioni di BandAlex...

Anzi... gli devo una bella idea... quella di scrivere qualche puttanata -ogni tanto- in modo di attirare le doverose critiche e vivacizzare il dibattito...

Al volo: su molti punti BandAlex ha ragione, ma riguardi bene il coefficiente termico dei Mosfet...! (ai normali valori operativi...).

A più tardi

Saluti
F.C.

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Re: Qui si può...

Messaggio da F.Calabrese » martedì 11 giugno 2013, 10:56

BandAlex ha scritto:
F.Calabrese ha scritto:l primo stadio è un differenziale, che ha la "coda" a corrente costante, grazie a Q1/Q2, e viene ulteriormente simmetrizzato dallo specchio di corrente creato da Q5/Q6. I veri puristi vedono malvolentieri l'impiego di più lenti e più rumorosi transistor per fare lo stesso lavoro di tre resistenze (due al posto di Q5/Q6 ed una per Q1/Q2), ma è anche vero che la precisione della versione attiva è decisamente superiore... Ma non ai bassissimi livelli... ricordiamolo !!!
Se si fossero utilizzate delle semplici resistenze al posto dello specchio e del CCS, le prestazioni sarebbero peggiorate notevolmente e così pure il rapporto S/N. Potresti spiegare esattamente cosa intendi con “bassissimi livelli”, perché non è molto chiaro quello che intendi...
Per quanto sia in linea teorica possibile, è assai improbabile che un transistor introduca meno rumore di una resistenza, specialmente se il valore di questa è tenuto basso...

Il transistor, inoltre, può perdere di risoluzione ai livelli bassissimi di segnale, per esempio se i suoi parametri variano...

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Re: Qui si può...

Messaggio da F.Calabrese » martedì 11 giugno 2013, 10:59

BandAlex ha scritto:...
Ma attenti alla puttanata: per consentirgli un maggiore swing in tensione, quella negativa viene "bootstrappata" aggiungendovi la tensione che si carica sul condensatore C5 e che viene presa dalla tensione in uscita... Anche questa è una pratica a dir poco odiata dai veri puristi, che giustamente obbiettano che -quando proprio dovrebbe essere utile, vale a dire per un transiente improvviso- allora il condensatore di Bootstrap è solitamente scarico... Mentre quando il primo transiente lo carica... non serve più !!!
In realtà la puttanata l’hai scritta tu. Per avere una buona linearità il carico visto dal collettore di Q7 deve avere l’impedenza più alta possibile, e per questo la maggior parte dei progettisti utilizza un carico attivo come CCS per il VAS. In questo caso il progettista ha utilizzato una soluzione di tipo passivo, per la quale serve l’aggiunta di un solo condensatore, C5, il quale bootstrappa R8 aumentandone di molto la sua impedenza dinamica. In questo modo si ottiene lo stesso obiettivo di aumentare artificialmente l’impedenza vista dal collettore del VAS. Quindi non c’entra niente lo swing in tensione o “un transiente improvviso” come dici tu. Evita di copiare la fuffa che leggi da altre parti… Se proprio si può fare una critica a questo tipo di scelta, è che l’aumento di impedenza del carico di Q7 non raggiungerà mai quella di un vero CCS attivo, e che si costringe il segnale a passare attraverso un ulteriore condensatore (C5), probabilmente un elettrolitico...
Il difetto di passare per un piccolo elettrolitico NON E' DA POCO...!

E poi, siamo tutti bravi a criticare gli schemi in cui la storia del segnale influenza i parametri operativi (p.es. la temperatura dei finali o dei drivers...) e poi chiudiamo un occhio sulla tecnica del Bootstrap....???

Ossignore...

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Re: Qui si può...

Messaggio da F.Calabrese » martedì 11 giugno 2013, 11:02

BandAlex ha scritto:...
VR1 regola la corrente di riposo, ovviamente senza tener conto della temperatura dei finali... Ossignore...
Forse perché i lateral mosfet hanno un coefficiente di temperatura negativo? O pensi che tutti gli esemplari realizzati di questo amplificatore siano andati a fuoco? :D Inoltre, il punto di bias dei mosfet è molto più stabile con la temperatura, rispetto ai BJT, e per questo la polarizzazione è molto più semplice ed economica...
I Mosfet hanno un coefficiente di temperatura positivo, ai livelli cui corrispondono le correnti di riposo...

Per trovare un coefficiente negativo occorre salire a parecchi Ampere di corrente...

Controlla nei Data Sheet e mi darai ragione...

Mi fermo a tre: nel pomeriggio proseguirò l'analisi delle tue interessantissime osservazioni.

Saluti
F.C.

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Re: Qui si può...

Messaggio da BandAlex » martedì 11 giugno 2013, 11:15

F.Calabrese ha scritto:I Mosfet hanno un coefficiente di temperatura positivo, ai livelli cui corrispondono le correnti di riposo... Per trovare un coefficiente negativo occorre salire a parecchi Ampere di corrente...
Qui si tratta di LATERAL mosfet. I lateral mosfet hanno un coefficiente di temperatura negativo, a partire da piccole correnti di drain.
Un riferimento lo trovi qui: http://products.semelab-tt.com/pdf/Appl ... eAlfet.pdf

Lo stesso autore del progetto scrive chiaramente sul suo sito che va usato quel tipo di mosfet, e non ne garantisce il funzionamento con gli altri.

Ora mi/ti chiedo: TI E' SFUGGITO QUESTO PARTICOLARE, O STAI SOLO MENANDO IL CAN PER L'AIA PER EVITARE LA BRUTTA FIGURA?
bandAlex

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Re: Qui si può...

Messaggio da BandAlex » martedì 11 giugno 2013, 11:24

F.Calabrese ha scritto:Per quanto sia in linea teorica possibile, è assai improbabile che un transistor introduca meno rumore di una resistenza, specialmente se il valore di questa è tenuto basso... Il transistor, inoltre, può perdere di risoluzione ai livelli bassissimi di segnale, per esempio se i suoi parametri variano...
Non solo è possibile in linea teorica che un transistor sia più silenzioso di una resistenza, ma lo è tanto più nella pratica, quando per sostituire un transistor sei costretto - inevitabilmente - ad usare una resistenza di valore superiore a qualche centinaio di ohm, come nel caso in questione. Per quanto riguarda la variazione dei parametri (quali?) di un transistor ai bassissimi livelli, hai qualche riferimento da fornire? Altrimenti la tua è solo fuffa.
bandAlex

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